Dall’invito alla lettura del testo di Hartmut Rübner da parte del traduttore David Bernardini: «Interrogare le risposte date dai movimenti sociali del passato alle difficoltà dettate dai contesti ostili, se non (apparentemente) senza via d’uscita, può aiutare a riflettere su un presente in cui molto sembra marciare contro un futuro senza dominio dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura. Nei momenti di crisi si attivano nuovi percorsi, si sperimentano nuove strategie, si mettono in discussione pratiche e prospettive, tentando di rimanere fedeli a certi principi ideali».
Grazie a questo agile libro veniamo a conoscenza di un quarantennio (1892-1933) di storia dell’anarchismo in Germania ed in particolare della FAUD – acronimo tradotto in Libera Unione dei Lavoratori della Germania.
Sono vicende poco conosciute nel nostro movimento di lingua italiana, vicende che ci mostrano una parabola di coraggiosi tentativi organizzativi portati avanti dalle compagne e dai compagni di un secolo fa in Germania. Veniamo a conoscenza delle organizzazioni di categoria e del “localismo” sindacale che, nonostante un nome che a noi sembra oggi misterioso o riduttivo, era una prima forma di sindacalismo rivoluzionario. Si passa poi all’ascesa dell’anarcosindacalismo, ai suoi anni di maggior rappresentatività, tra il 1918 ed il 1923, al periodo della repubblica di Weimar e al suo lento trasformarsi e ridursi drasticamente, fino all’ascesa della dittatura nazista nel 1933. Declino, o lenta trasformazione, che non fu mai rinuncia ai propri ideali, sostiene anzi Rübner: «La FAUD mantenne fino alla fine il suo quadro di riferimento teorico e programmatico, nonché il suo carattere originario di movimento culturale antiautoritario e di organizzazione di lotta economica». La FAUD forse fallì nella sua ambizione di sindacato rivoluzionario ma non nella sua influenza politica ed “educativa”: cooperative di abitazione e di produzione, associazioni di consumatori, scuole libere influenzate dal metodo pedagogico di Francisco Ferrer, gruppi per il tempo libero, lega delle donne sindacaliste. E poi case editrici, giornali, cultura libertaria: tutti strumenti che la FAUD ha saputo offrire a donne e uomini liberi per l’immane lotta contro lo stato e il capitalismo e per la resistenza al nazismo, dentro e fuori dalla Germania.
Il testo offre anche un’appendice documentaria molto interessante con contributi di Rudolf Rocker, di Augustin Souchy e di Gerhard Wartenberg accompagnati dai loro profili biografi
L’anarcosindacalismo in Germania, di Hartmut Rübner. Affermazione, ascesa e declino (1892-1933)
Prefazione e traduzione di David Bernardini – Ed. Malamente, Urbino, 125 pagine, € 15
Davide